mercoledì 20 marzo 2013

Sant'Isacco di Ninive - Il digiuno


I.N. Kramskoi (1837-1887) - Cristo nel deserto

Sant’Isacco di Ninive

Il digiuno

 

DISCEPOLO: Per colui che ha rigettato dalla sua anima tutti gli impedimenti ed è entrato nella casa della lotta, qual è l’inizio della sua battaglia contro il peccato? E da dove inizia lo scontro?

MAESTRO: È noto a chiunque che la fatica del digiuno precede qualsiasi lotta contro il peccato e i suoi desideri, soprattutto per colui che combatte il peccato che è dentro di sé. E il segno dell’odio per il peccato e i suoi desideri, in coloro che scendono in questo combattimento che è invisibile, è reso visibile dal fatto che iniziano con il digiuno, seguito dalla veglia notturna. Colui che per tutta la sua vita ama la consuetudine con il digiuno, è amico della castità.

Il digiuno è la dimora di tutte le virtù, e chi lo disprezza mette a repentaglio tutte le virtù. Infatti, il primo comandamento stabilito in principio per la nostra natura la diffidava dal gustare un cibo, e proprio in questo cadde il nostro antenato. Quindi gli atleti del timore di Dio, quando si accingono alla custodia delle sue leggi, iniziano la loro costruzione proprio da lì dove è venuto il primo danno.

Anche il Salvatore nostro, dopo la sua manifestazione al mondo presso il Giordano, iniziò di qui. È scritto infatti: “Dopo che fu battezzato, lo Spirito lo fece uscire nel deserto, e digiunò quaranta giorni e quaranta notti”, e tutti coloro che seguono le sue orme, poggiano l’inizio della loro lotta su questo fondamento.

 

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