sabato 9 febbraio 2013

Traslazione delle reliquie di san Giovanni Crisostomo


Menologio di Basilio II, Traslazione del corpo di s. Giovanni Crisostomo

Traslazione delle reliquie del nostro santo padre Giovanni Crisostomo nel 438

27 gennaio (9 febbraio)

 

San Giovanni Crisostomo - grande maestro ecumenico e gerarca, è morto nella città di Comana nell’anno 407 lungo la strada verso il luogo del suo esilio, essendo stato condannato dagli intrighi dell’imperatrice Eudossia, a causa della sua audace denuncia dei vizi di chi governava Costantinopoli. Il trasferimento delle sue reliquie venerabili è avvenuto nell’anno 438: trent’anni dopo la morte del santo, durante il regno del figlio di Eudossia l’imperatore Teodosio II (408-450).

           San Giovanni Crisostomo aveva un caldo amore e un profondo rispetto delle persone, e il dolore per la sua morte prematura albergava nel cuore dei cristiani. San Proclo, patriarca di Costantinopoli (434-447), che era stato allievo di san Giovanni, mentre celebrava gli uffici Divini nella chiesa di Santa Sofia, pronunciò un sermone in glorificazione di san Giovanni, disse: “O Giovanni la tua vita è stata piena di difficoltà, ma la tua morte è stata gloriosa, la tua tomba è benedetta e grande è il premio, per la grazia e la misericordia del nostro Signore Gesù Cristo. O ricolmo di grazia, dopo aver conquistato i limiti di tempo e di luogo! L’Amore ha conquistato lo spazio, la memoria indelebile ha annientato i limiti, e il luogo non ostacola i miracoli del santo”. Coloro che erano presenti in chiesa, furono profondamente toccati dalle parole di san Proclo, tanto che non gli permisero neanche di finire il suo sermone. Di comune accordo cominciarono a implorare il patriarca di intercedere presso l’imperatore, affinché le reliquie di san Giovanni potessero essere trasferite a Costantinopoli. L’imperatore, pressato da san Proclo, diede il suo consenso e diede il suo consenso per far trasferire le reliquie di san Giovanni. Ma coloro che erano stati inviati da lui non furono in grado di sollevare le sante reliquie – l’imperatore si rese conto che aveva mandato gli uomini a prendere le reliquie del santo da Comana con un editto, invece che con una preghiera. Scrisse una lettera a san Giovanni, chiedendogli umilmente di perdonare la sua audacia, e di ritornare a Costantinopoli. Dopo che il messaggio fu letto presso la tomba di san Giovanni, le reliquie furono agilmente sollevate e giunsero ​​a Costantinopoli trasportate su una nave.


 
Chiesa di s. Giorgio al Fanar,
le urne con i resti di s. Gregorio il Teologo e s. Giovanni Crisostomo



L’urna con le reliquie fu collocata nella chiesa della santa martire Irene, il Patriarca la aprì e vide che il corpo di san Giovanni era rimasto incorrotto. L’imperatore si avvicinò all’urna in lacrime, chiedendo perdono per la madre che aveva bandito san Giovanni, e per tutto il giorno e la notte la gente non si allontanò dal suo corpo. Al mattino la teca con le sue reliquie fu portata alla Chiesa dei Santi Apostoli. Il popolo gridò: “Riprendi il tuo trono, padre!”. Poi il patriarca Proclo e il clero in piedi presso le reliquie di san Giovanni videro aprire la sua bocca e sentirono pronunciare: “Pace a tutti!”.

La festa in onore della traslazione delle reliquie di san Giovanni Crisostomo è stata fissata nel IX secolo.

 

 
 
La reliquia della testa di s. Giovanni Crisostomo
nel monastero di Vatopedi, Monte Athos 

 

Tropario, tono 8

La grazia della tua bocca, che come torcia rifulse, ha illuminato tutta la terra, ha deposto nel mondo tesori di generosità, e ci ha mostrato la sublimità dell’umiltà. Mentre dunque ci ammaestri con le tue parole, o padre Giovanni Crisostomo, intercedi presso il Verbo, Cristo Dio, per la salvezza delle anime nostre.

 

Kontakion, tono 1

Si è misticamente allietata la venerabile Chiesa per la traslazione delle tue venerande reliquie: le ha nascoste come oro preziosissimo e, per la tua intercessione, continuamente offre a quanti ti celebrano la grazia delle guarigioni, o beatissimo Crisostomo.

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