martedì 15 gennaio 2013

San Serafino di Sarov


Dormizione (1883) e secondo ritrovamento delle reliquie (1991)
del venerabile Serafino, il taumaturgo di Sarov

2 (15) gennaio

 

Tropario di san Serafino di Sarov, tono 4

Hai amato Cristo dalla tua giovinezza, o Beato, e desiderando lavorare per Lui solo hai lottato nel deserto in costante preghiera e fatica. Con cuore penitente e grande amore per Cristo fosti favorito dalla Madre di Dio. Perciò a te gridiamo: “Salvaci con le tue preghiere, venerabile Serafino, nostro padre”.


Kontakion di san Serafino di Sarov, tono 2

Abbandonando la bellezza e la corruzione di questo mondo, ti stabilisti nel monastero di Sarov, o santo. Lì hai vissuto una vita angelica, diventando per molti la via della salvezza. Pertanto, Cristo ti ha glorificato, padre Serafino, arricchendoti con abbondanti guarigioni e miracoli. Perciò ci rivolgiamo a te: “Salvaci con le tue preghiere, venerabile Serafino, nostro padre”.

 

Dagli insegnamenti di san Serafino di Sarov

La luce di Cristo

 

            Per poter ricevere nel proprio cuore la luce di Cristo, dobbiamo staccarci, per quanto possibile, da tutti gli oggetti visibili. Dopo aver purificato l’anima con la contrizione e le buone opere, dopo aver chiusi gli occhi di carne, ripieni della fede nel Cristo crocifisso, facciamo scendere il nostro spirito nel cuore per acclamare il Nome del nostro Signore Gesù Cristo; allora, nella misura della nostra assiduità e del nostro fervore verso l’Amato, troveremo nel Nome invocato consolazione e delizia, il che ci inciterà a ricercare una conoscenza ancora più elevata.

            Dopo che lo spirito si è radicato nel cuore con simili esercizi, la luce di Cristo viene a brillare nell’interiore, illuminando con il suo chiarore divino l’anima, come dice il profeta Malachia: “Per voi, adoratori del mio nome, sorgerà il sole di giustizia con raggi di salvezza” (Ml 3, 20). Questa luce è anche la vita, secondo la parola dell’Evangelo: “Egli era la vita, e la vita era la luce degli uomini” (Gv 1, 4).

            Quando l’uomo contempla dentro di sé questa luce eterna, dimentica tutto ciò che è carnale, dimentica sé stesso e vorrebbe nascondersi nel più profondo della terra per non essere privato di questo bene unico, Dio.

 
Da: IRINA GORAINOFF, Serafino di Sarov. Vita, colloquio con Motovilov, scritti spirituali, Milano, 1998, 201-202.

 
 

 
 



Per la tua edificazione e preghiera puoi leggere:


 
 
Il fine della vita cristiana Colloquio con Motovilov

 

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