martedì 4 dicembre 2012

Sinassi della Madre di Dio delle Caneve



Sinassi della Madre di Dio delle Caneve di Sotto il Monte

21 novembre (4 dicembre)

 

 
A te inneggiamo gridando: Rallegrati, o cocchio del mistico sole; Rallegrati, vite verace che hai prodotto il grappolo maturo che distilla vino che rallegra le anime di coloro che con fede gloria ti danno.

Rallegrati, o mensa animata, che hai germogliato la divina spiga, qual terreno provvidamente non arato; Rallegrati, Tu che contieni il pane della vita; Rallegrati, Signora, sorgente inesauribile dell’acqua viva.

Dal Canone dell’Akathistos alla Madre di Dio

 

 

 

Il santuario della Madonna delle Caneve è un rustico tempio mariano al quale si accede attraverso un caratteristico portico sorretto da quattro colonne. Molto semplice ma caro agli abitanti del paese, esso sorge in un’ombrosa radura circondata dagli alberi, nei pressi di Sotto il Monte (BG), vicino alle pendici del Monte Canto. Sembra sia stato costruito nei primi decenni del 1700 a servizio della gente che popolava le cascine della zona, per lo più contadini dediti al lavoro nei campi. Piccolo luogo di devozione e di culto tra terre coltivate, boschi e vigneti.

Caneve, come canva, in bergamasco significa cantina, quindi Madonna delle Cantine, perché qui sembra esistessero una serie di cantine interrate dove si conservava il vino. Il maggior afflusso di persone, in passato, si è sempre avuto nel periodo della vendemmia quando i contadini invocavano la Madonna affinché proteggesse il frutto del loro duro lavoro.

L’antico affresco d’autore ignoto è custodito nel tempietto. Esso rappresenta Gesù Bambino in braccio alla Madonna mentre stringe nella mano sinistra una spiga di frumento e nella destra un grappolo d’uva, come a mostrare e a benedire questi preziosi doni della terra.

 

Notizie tratte da: La Madonna delle Caneve di Carmen Stillitano



 

N.b.: Sebbene sia il santuario che l’icona che vi si venera risalgano ad un periodo di molto posteriore allo scisma di Roma antica, essi tuttavia sono parte importante di quel patrimonio spirituale bergamasco che è perfettamente integrabile nel nostro contesto cristiano ortodosso.

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