venerdì 12 ottobre 2012

La più grande obiezione contro il cristianesimo sono i cristiani

 

            Il Boccaccio racconta la storia d’un ebreo che un suo amico cristiano voleva convertire. L’ebreo stava per accettare il cristianesimo quando, prima d’impegnarsi a fondo, espresse la volontà di andare a Roma per conoscere da vicino la condotta del papa e dei cardinali. Il cristiano rimase spaventato e pensò che tutti i suoi sforzi sarebbero stati vani, qualora l’ebreo avesse veduto la vita dell’alto clero romano. L’ebreo però volle andare lo stesso e vide ogni cosa. Ritornato, mentre l’amico cristiano si attendeva chissà quali impressioni, ebbe questa inattesa risposta:

            - Se la fede cristiana non è stata distrutta dalle miserie che ho veduto a Roma tra il clero, e anzi si è sempre più dilatata e rinforzata, dev’essere proprio di origine divina.

            E l’ebreo si convertì definitivamente e stabilmente.

Questa novella indica la vera e sola maniera di difendere il cristianesimo. La più grande obiezione infatti contro il cristianesimo sono precisamente i cristiani. I cristiani non buoni sono uno scandalo per gli uomini che vogliono venire o ritornare alla fede cristiana. Ai nostri tempi, questo argomento contro il cristianesimo è usato e abusato, perché l’incredulità largamente diffusa induce a giudicare il cristianesimo non in se stesso, ma dal modo con cui lo vivono i cristiani.

 

 

Da: NICOLAJ BERDIAEFF, Christianisme e realité sociale, Editions “Je Sers”, 1934.

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